13 Ottobre 2019
Scelta. Posizione. Ritmo. Anatomia della scrittura
Anatomia della scrittura
Sapere che cosa non fare rappresenta già metà del lavoro fatto.
Questo vale in tutti i mestieri. Soprattutto nel mestiere dello scrivere. Perché la scrittura non è uno spazio di libertà, ma un luogo di privazione.
Per imparare a scrivere bisogna imparare a fare a meno. E avere più coraggio di togliersi di dosso la pigrizia delle abitudini quando scegliamo le parole.
La scrittura è come il corpo umano: il risultato tecnologico di un’organizzazione.
Ogni organo ha la sua posizione per dare all’essere l’umano che lo identifica.
E ogni parola ha la sua posizione per dare alla scrittura la chiarezza che la fa funzionare.
Sbagliare la posizione delle parole significa produrre una scrittura oscura.
Una scrittura che non funziona.
E così, non ti puoi permettere di offrire alla scrittura una vita sedentaria.
Devi abbassare l’estro e alzare il ritmo.
Perché se il lettore non corre senza interruzioni fino al punto finale, la sua lettura non si muove.
E se le parole non scorrono come il sangue nelle vene, la tua scrittura muore.
programma
dell’incontro
Scelta.
- Sepoltura delle parole morte.
- Scelta delle parole vive.
- Esempi di sepolture e di scelte.
Posizione.
- Posizione delle parole nelle frasi.
- Posizione delle frasi nel testo.
- Esempi di posizione.
Ritmo.
- La parola: l’unità di misura della frase.
- Misure delle frasi di un testo.
- Variazioni delle misure delle frasi.
- Esempi di ritmo.
Materiale
in dotazione
- Cartellina
- Slide sul corso
- Attestato di partecipazione
Relatore:
Professione:
Copywriter per MB Crusher SpA. Copywriter per Caccaro Srl. Copywriter per Ardesia Srl. Copywriter per B&CO Srl.
Formatore in corsi di scrittura per MB Crusher SpA. Formatore in corsi di scrittura per IVG Colbachini SpA. Formatore in corsi di scrittura per Eos Srl.
Passione:
Per il teatro. Perché la narrazione della scrittura la trovi nei testi dei monologhi teatrali.
Per il cinema. Perché la chiarezza della scrittura la trovi nelle sceneggiature cinematografiche.
Per la letteratura. Perché la capacità di scegliere i libri da leggere produce la capacità di scegliere le parole da scrivere.